Artisti

George Cables
Maestro dell’arte dell’accompagnamento, così come solista di straordinaria inventiva, George Cables ha suonato con alcuni dei più grandi nomi di ogni tempo: da Joe Henderson a Freddie Hubbard, fino a Woody Shaw e Max Roach, ma anche Roy Haynes, Art Blakey, Dizzy Gillespie. Ancora più che la collaborazione con Sonny Rollins (che lo impose sulla scena californiana, poco più che trentenne) e Dexter Gordon (trascorse un periodo di importanza assoluta nel suo quartetto alla fine degli anni’70), Cables è stato il pianista preferito di Art Pepper nell’ultima importante parte della sua carriera, fino a guadagnarsi il soprannome di “Mr.Beautiful” con il privilegio di accompagnarlo in studio in “Goin’back home”, l’ultimo lavoro firmato dal gigante californiano. Un jazzista di umiltà non comune, del tutto paritaria ai suoi straordinari mezzi tecnici, sempre rivolto alla ricerca di un contatto con chi ha l’onore di condividerne il palco o più semplicemente, il piacere di ascoltarlo.

Bob Magnusson
Di origine newyorkese e virtuoso di corno francese agli esordi, Magnusson ha poi scelto di suonare il contrabbasso con risultati a dir poco eccellenti. Poco più che ventenne entra a far parte dell’orchestra di Buddy Rich, quindi accompagna Sarah Vaughan e in un lasso di tempo molto breve spazia dalla big band di Nelson Riddle a piccole formazioni guidate da Kenny Barron, Tommy Flanagan, Hank Jones, Cedar Walton,Joe Pass, Art Farmer, Laurindo Almeida ed Art Pepper, dove consoliderà ottimi rapporti di amicizia e sodalizio artistico con George Cables e Carl Burnett. In carriera Magnusson è stato anche protagonista di felici escursioni nel pop con Natalie Cole, 10.000 Maniacs e addirittura Madonna. Attivo anche nel campo didattico, Magnusson ormai di stanza in California, dal vivo è pragmatico per quanto spettacolare. Una sicurezza assoluta ogni qualvolta si pensi a una ritmica di puro e swingante jazz.

Considerato uno dei migliori contrabbassisti di jazz, Essiet Essiet assurse agli onori delle cronache piu’ di vent’anni fa nel gruppo Horizon dell’altosassofonista Bobby Watson. Nato in Nebraska da genitori nigeriani, inizio’ lo studio del violino a 10 anni per  passare al contrabbasso qualche anno piu’ tardi. Da ragazzo viaggio’ molto con i suoi genitori, e quell’approccio giovanile a diverse culture, paesaggi, lingue e religioni radico’ in lui l’idea della forza attraverso le diversita’; “ Alcuni musicisti sono puristi – dice Essiet – ma a me  piace mescolare gli stili “. E’ stato l’ultimo bassista di Art Blakey, ma ha collaborato anche con Freddie Hubbard, Cedar Walton, Benny Golson,James Moody,Bobby Hutcherson., Jackie Mc Lean, Billy Higgins, Kenny Garrett, Mulgrew Miller, Kenny Barron, Ben Riley,Dee Dee Bridgewater, Danilo Perez, Victor Lewis, Jimmy Cobb e molti altri grandi artisti del jazz.

Carl Burnett
Lo swing elegante di Burnett ha accompagnato in carriera decine di live performance e registrazioni con un vasto raggio di artisti e generi. Carl difatti è stato al fianco di grandi icone del jazz del calibro di Sarah Vaughan e Freddie Hubbard, così come ha reso i suoi servigi per nomi ultra-celebrati del soul fra cui Marvin Gaye. Ovviamente ha rappresentato uno dei riferimenti imprescindibili per Art Pepper (da ascoltare i suoi passaggi infuocati nel cofanetto Hollywood All Stars Sessions), ma lo si può ritrovare anche in alcuni significativi dischi di Horace Silver, Freddie Hubbard, Kenny Burrell, The Three Sounds, pregiati nomi del roster di casa Blue Note. Nome di riferimento della scena west coast, Burnett ritorna nel circuito vero e proprio, in occasione di questo tour e dietro preciso desiderio di Pasini.

Sassofonista viscerale, padrone di un suono personale, dotato di uno swing contagioso e balladeur di precisa ispirazione, Gaspare Pasini ha iniziato a suonare nei primi anni ottanta dimostrando subito il suo orientamento stilistico. Ben presto ha iniziato a collaborare ed esibirsi con musicisti che al jazz hanno dato molto e dei quali ha goduto della massima stima come Cedar Walton, Phil Woods, Ray Mantilla, Hank Jones, Billy Higgins, Steve Grossman, Edy Martinez, Tony Scott, Shawnn Monteiro e molti altri.
Pasini vide alcuni degli ultimi concerti di Art Pepper cogliendone gli aspetti comunicativi piu’ profondi, ed ha il grande merito di aver concepito e saputo realizzare questo straordinario omaggio alla musica del suo maggior ispiratore.